Quello di Ciro Esposito è un omicidio
politico. Forse il movente dell’assassino
non era politico, ma è diventato un omicidio politico un istante dopo che il fascista De
Santis ha sparato.
E non è omicidio politico perché il movente
sarebbe riconducibile al razzismo antinapoletano. Sappiamo bene quanto questo
sia una questione tra tifoserie (anche se le origini e le radici dello
sdoganamento del sentimento anti napoletano andrebbero indagate).
L‘assassino di Ciro diventa questione politica
l'istante dopo lo sparo di De Santis.
Quando il movimento antifa si stringe
attorno alla famiglia di Ciro. Quando iniziano le inchieste per svelare al
grande pubblico (a quei lettori di Repubblica che certe cose non le sanno
perché nessuno glie le racconta) chi è De Santis e quali sono le sue reti.
Quando movimenti e amici di Ciro scendono
in piazza con parole d'ordine chiare. Per chiedere verità e giustizia. Non
dimenticare Ciro.
La dimensione politica diventa più evidente quando compaiono le foto degli “amici di Danielino” con il loro apparato
di simboli fascisti nella curva della Roma. Si rivendica un’appartenenza al neo fascismo, e in virtù
di quella appartenenza si rivendica solidarietà.
Io non riesco a derubricare
questo come un fenomeno da stadio su cui fare finta di niente. E’ un segnale.
Alcuni attivisti antifascisti lo colgono.
Il nesso politico è ancora più evidente
con la saldatura dei fascisti romani e napoletani nell’esprimere solidarietà
all’assassino col pretesto di attaccare la mamma di Ciro.
Ancora una volta il bersaglio è una mamma. Una donna che
non vuole rassegnarsi alla morte assurda del figlio, che chiede e fa di tutto
per non dimenticare diventa il bersaglio dei fascisti, uniti.
La coordinatrice di CP Napoli |
Infine, dire che Ciro è morto perché era un ultras
è come dire che Stefano Cucchi è morto perché era drogato. Ed è contro questa semplificazione giustificatoria che la
famiglia e gli amici di Ciro, assieme ai movimenti antifascisti non si
rassegnano e continuano a tenere alta l’attenzione.
Dalla morte di Ciro sono nate due forze
opposte: 1) la saldatura dei fascisti romani e napoletani (che forse come
tifoserie si odieranno, ma quando si tratta di fare politica sanno bene da
che parte stare), e 2) lo stringersi attorno alla madre di Ciro, la spinta al
calcio popolare, la voglia, buonista, sì, forse, di riscatto di Scampia, e la
consapevolezza che l’omicida è fascista ed è proprio per questo per avere
verità e giustizia, per non permettere l’ennesimo insabbiamento, bisogna
lottare collettivamente.
Ed è per questo che l'omicidio di Ciro Esposito è politico.
p.s. io di calcio sono ignorante. I commenti delle persone più esperte sono benvenuti.
p.p.s leggete l'ultimo link.
p.p.s leggete l'ultimo link.
Nessun commento:
Posta un commento